Prof. Michele Schiavone,
nato a Milano, il 03/09/1929, laureato in Filosofia.
Ha conseguito la libera docenza in Storia della Filosofia nel 1958.
Nel 1966 è stato chiamato alla Cattedra di Storia della Filosofia a
Genova.
Successivamente è passato alla Cattedra di Filosofia Morale l’01/11/1970
per ritornare l’01/11/1978 a quella di Storia della Filosofia.
E’ stato Preside della Facoltà di magistero dal 1968 al 1973, Direttore
dell’Istituto di Filosofia dal 1966 al 1973, Direttore del DI.SCI.PRO.CO
dal 1987 al 1995.
Attualmente è Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Bioetica e
sperimentazioni cliniche in Oncologia di Genova, è membro del Comitato
Nazionale di Bioetica, ove coordina il gruppo di lavoro sul malato
mentale, membro della Commissione Etica della Società Italiana di
Psichiatria, Presidente del Comitato Etico della Sezione Regionale
Lombarda della S.I.P., fa parte del Comitato Scientifico di numerose
riviste di Psichiatria.
E’ Ordinario di Bioetica dal 1996 nella Facoltà di Medicina
dell’Università di Genova.
E’ autore di numerose
pubblicazioni scientifiche e ha partecipato in qualità di relatore da
diversi anni a Congressi Internazionali e Nazionali di Psichiatria,
Bioetica e Medicina Legale.
Quality of life, Bioethics and
Mental Health:
Bridge towards the future
Michele Schiavone, Rosagemma Ciliberti
Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Medicina Legale, del
Lavoro, Psicologia Medica e Criminologia (DIMEL)
Ecologia, Qualità della Vita e Salute Mentale:
la dimensione bioetica
Le attuali possibilità di manipolare la
natura, l’essere vivente e persino il corpo umano e, ancora, la
possibilità di incidere su molti importanti aspetti della qualità della
vita dell’uomo (l’attività medica, i comportamenti sociali, l’ambiente
ecc.) hanno alterato profondamente il tradizionale rapporto di
soggezione che da millenni l’uomo ha con la natura. La salute umana, il
benessere e, in termini più ampi, la qualità della vita sono peraltro
condizioni strettamente connesse non solo con lo sviluppo scientifico e
tecnologico, ma anche, e forse in maniera ancor più rilevante ed
evidente, con il raggiungimento di una relazione e una corrispondenza
maggiormente equilibrata con l’ambiente. In questo senso ciò che sembra
emergere in maniera assolutamente evidente non è tanto il ritardo tra
innovazione scientifica e risposta sociale, quanto piuttosto la
difficoltà a stabilire un armonico rapporto tra evoluzione tecnico
scientifica e controllo sociale (inteso come partecipazione attiva e
critica a tale processo). La prepotente accelerazione compiuta negli
ultimi decenni dalla ricerca scientifica e tecnologica sembra non
consentire più una sufficiente elaborazione critica da parte dell’uomo
nei confronti della dirompente quantità di informazioni, conoscenze e
novità che si affacciano quotidianamente. Sempre più sembra accentuarsi
lo scarto tra le continue innovazioni sollevate dalle nuove tecnologie
biologiche e la dimensione esperenziale e cognitiva umana necessaria a
mantenere un rapporto equilibrato con il proprio corpo e l’ambiente
circostante.
Si impone, allora, non solo l’esigenza di un controllo ai
fini di una evoluzione tecnologica responsabile, ma ancor più la
costruzione di un paradigma di pensiero più ampio che comprenda e ponga
in relazione la scienza, tecnologia e collettività.
Il Manifesto di San Marino, approvato dal
Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Ecologia,
Psichiatria e Salute Mentale nonché dal Executive Commette della WPA
Section on “Ecology Psychiatry and Mental Health” si propone di
promuovere strumenti preventivi del disagio e dei disturbi mentali
correlati alle influenze ambientali nonché strumenti promotori di una
migliore qualità della vita. Le possibilità offerte dalla scienza
chiamano, infatti, la collettività all’assunzione di precise
responsabilità sull’individuazione dei criteri per scegliere quale
indirizzo dare allo sviluppo scientifico al fine di coniugare il
progresso scientifico e tecnologico con i valori fondamentali dell’uomo
e consentire una piena affermazione delle libertà contro abusi,
ingiustizie e pericoli. |