XIII Congresso Mondiale 2003
Educazione alla Pace:
Il Migliore Investimento per le Generazioni Future

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Lama Gangchen - Italia

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Lama Gangchen è nato nel Tibet occidentale nel 1941.

Giovanissimo è stato riconosciuto come la reincarnazione di un Lama guaritore e all’età di cinque anni fu investito col titolo di guida spirituale (messo a capo) del monastero di Gangchen Choepeling.

All’età di dodici anni ha ricevuto il diploma “kachen” che solitamente viene conferito dopo venti anni di studio. Fra i tredici e i diciotto anni, ha studiato medicina, astrologia, meditazione e filosofia in due delle principali università monastiche del Tibet: Sera e Tashi Lhumpo.

Lama Gangchen ha studiato, inoltre a Gangchen Gompa, Tropu Gompa e nel monastero di Neytsong. È stato discepolo di alcuni dei più importanti Lama della tradizione Ghelupa, come S.S. Trjichang Rinpoche.

Nel 1963, andò in esilio in India dove ha continuato gli studi per i sette anni successivi all'università “Varanasi Sanskrit” a Benares. Nel 1970, ha ricevuto il grado di Geshe Rigram (simile ad un dottorato) dall’università monastica di Sera, nell'India meridionale.

Dopo la sua laurea, ha lavorato come lama guaritore nelle Comunità tibetane in Nepal, in India e nel Sikkim, nel frattempo ha salvato la vita di molte persone ed è stato nominato medico privato della Famiglia Reale.

Nel 1981, Lama Gangchen ha visitato l’Europa per la prima volta e ha preso la residenza e la cittadinanza italiana. Lo stesso anno ha aperto il suo primo centro europeo: Karuna Choetsok a Lesbos, in Grecia. Qui ha piantato un albero della bodhi nel “giardino di Buddha”, con il quale ha consacrato l’inizio di una lunga serie di statue, thanke ed immagini di Buddha per la pace nel mondo.

Dal 1982, ha viaggiato molto in tutto il mondo, curando, insegnando e guidando molti pellegrinaggi in alcuni dei luoghi santi più importanti per le diverse religioni e comunità spirituali nel mondo.

Da molti anni Lama Gangchen promuove un progetto molto importante: l’integrazione fra la medicina tibetana (un incredibile tesoro, ancora sconosciuto al genere umano) con la medicina allopatica.

Lama Gangchen Rinpoche è il detentore di un liniaggio antico ed ininterrotto di Maestri Tantrici, nato ai tempi di Buddha Shakyamuni. L’autoguarigione Tantrica Ngalso è basata sugli antichi insegnamenti del Buddha, ma è adattato alla gente moderna.

Attualmente Lama Gangchen ha più di 100 centri per l'educazione della pace interiore e gruppi di studio in tutto il mondo.

www.lgpt.net

 

La cultura della pace per una vita migliore



La ricerca della pace interiore è la pratica spirituale alla quale ciascuno di noi può, con consapevolezza, dedicarsi nella vita quotidiana. Non importa se siamo buddisti o cattolici, musulmani o ebrei; non importa in quale dio crediamo e neppure se siamo atei: la pace è l'essenza di ogni religione e di ogni tradizione spirituale ma è anche un valore laico universalmente riconosciuto; tutti - credenti e non - concordano sul fatto che c'è bisogno di pace per vivere felici.

Per trionfare sulla Terra, la pace deve innanzitutto affermarsi nel nostro mondo interiore. Coltivare la pace interiore vuole dire impegnarsi a disarmare la mente per riscoprirne la pura natura originaria, purificandola dai pregiudizi, dall'avidità, dall'odio e da tutte quelle emozioni negative che la inquinano e la rendono reattiva, aggressiva, «piccola».

Ogni nostro pensiero, ogni sguardo, ogni gesto, ogni azione possono essere governati dalla pura energia spirituale che sostiene la vita. La preghiera, certo, e il lavoro, ma anche il canto, la danza, i giochi: tutto diviene mezzo per praticare la pace. Per conferire spiritualità alla nostra preziosa vita umana non occorre stare in monastero o scandire la giornata con rigorosi esercizi di meditazione: quel che è indispensabile è ricordare di seminare la pace in noi e attorno a noi in ogni momento, in ogni situazione, in ogni luogo. Impegnandoci a fare sbocciare i fiori dell'armonia, della generosità e della gioia, renderemo più rigoglioso il giardino della vita: ne potremo rigioire tutti - compreso il pianeta - e ne trarranno beneficio anche le generazioni future.

Chiunque, e a qualunque latitudine, può diventare un provetto giardiniere spirituale, insegnanti e uomini d'affari, studenti e pensionati, casalinghe e atleti... Certo, è un lavoro che richiede volontà, umiltà, costanza, pazienza. Ma dà infinite gioie. Ed è l'unico in grado di gettare solide basi per la realizzazione della pace nel mondo. Il nostro terreno interiore va curato fin dal risveglio, con semplicità e con amore: cominciamo ogni nuovo giorno purificando la mente dai pensieri oscuri e temprando nel profondo la motivazione a trasformare le negatività in positività. La forte determinazione a scegliere la cultura della non violenza per diventare messaggeri di pace e fare del nostro meglio per noi stessi, per la nostra famiglia, per il nostro paese e per l'universo intero renderà ogni istante della nostra giornata un continuo momento di autentica pratica spirituale.

Ci dobbiamo educare ora dopo ora a vivere in pace, a casa, in ufficio, al bar, a scuola, mentre guidiamo, mentre contrattiamo un affare, mentre facciamo l'amore... Alle soglie del terzo Millennio dobbiamo deciderci a invertire la tendenza alla violenza che permea e omologa ormai le singole vite di ciascuno di noi e tutte le culture del mondo. Sanno essere violente fin'anche la ricerca scientifica e la medicina, e violenti possono risultare anche gli sport e i divertimenti, come i mass media che ci aggrediscono sempre più con l'enfatizzazione di crudeltà e orrori. E noi per primi, del resto, riusciamo a essere violenti persino con chi amiamo e con noi stessi: aggrediamo per difenderci, ci autostruggiamo per paura, continuamente. La degenerazione è globale, e ne siamo un po' tutti responsabili: cambiamo subito rotta, investiamo sulla pace.

Da sempre le religioni hanno insegnato come seminare, coltivare e stabilizzare la pace interiore. E la pratica di uno qualunque di quei potenti metodi di saggezza è adatta anche a chi non ha - o crede di non avere - nulla a che fare con la spiritualità. Perchè di questi tempi confusi e inquinati, la pace è ormai l'unica morale possibile in grado di accomunare in nome della vita religiosi, laici, politici e scienziati.