Maria-Josč Manidi č
insegnante alla Scuola Sociale di Losanna ed č
psicoterapista.
Ha studiato ergotherapia, educazione fisica, ed č dottore in psicologia
e
psicoterapia.
Da molti anni, cerca di capire quali sono i legami che uniscono il
movimento alla psiche.
Ha appena terminato una ricerca intitolata : "Attivitą fisica e sportiva
praticata da persone tossicodipendenti, in una struttura di riduzione
dei
rischi."
L'evoluzione dalla dipendenza fisica - alla dipendenza sociale - al
desiderio di realizzazione - alla compassione.
La dipendenza, qualunque essa sia (da una droga, alimentare, da una
persona, dal lavoro, da
un'istituzione, ecc.), č una delle pił grandi resistenze alla pace
interna (psicologica) ed esterna
(socioculturale). Perchč ?
Da un punto di vista psicoologico, la dipendenza ci costringe alla
manipolazione, alla strumentalizzazione
dell'altro e di sč stessi. Questo
significa una distorsione del desiderio. Qui non viene
considerato solo il
legame affettivo verso
l'altro, come l'affermava la psicanalisi, ma si tratta di una
distorsione pił profonda.
Facendo riferimento a Damasio "The feelings of what happens" (Harvest
Book, Harcourt, Inc,
1999), la dipendenza provoca un filtro sensorio, ci colpisce
nel nostro modo di essere al mondo, come diceva
Merleau Ponty, parlando
della fenomenologia della percezione.
La dipendenza provoca anche una distorsione del tempo, vivere il momento
presente č impossibile perche non siamo
concentrati, siamo in mancanza, in
attesa.
Da un punto di vista socioculturale, Ehrenberg (1995) considera la
difficoltą del soggetto tossicodipendente a portare a termine un
progetto (sentimento
di incompetenza personale e sociale); definisce
la dipendenza come una
patologia dell'agire.
Termineremo questa
relazione facendo riferimento allo sviluppo affettivo dell'uomo e a come
la dipendenza si trasforma attraverso una vita in compassione. |