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Charles Mercieca

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Educazione spirituale come diritto umano

 

Charles Mercieca, Ph.

Presidente - Associazione internazionale di educatori per la pace mondiale - NGO, Nazioni unite (ECOSOC), UNDPI, UNICEF, UNCED & UNESCO

Professore Emerito

Università A&M dell’Alabama

 

Durante una conferenza internazionale sulla pace tenuta a Brasilia la capitale del Brasile, verso la fine del 20° secolo fu concordato all’unanimità che l’educazione spirituale non deve essere identificata con l’educazione religiosa. Si disse che queste due voci sono completamente diverse. Nell’educazione religiosa abbiamo un’educazione basata sui dogmi religiosi, siano essi buddisti, induisti, ebrei, cristiani o musulmani. Infatti, nell’educazione religiosa possiamo anche trattare i dogmi e le credenze tradizionali.

 

Significato e scopo

 

Nell’educazione spirituale abbiamo a che fare con lo sviluppo di virtù atte a rinforzare il carattere e la personalità dell’individuo. Tra tali virtù troviamo la prudenza, la carità, l’amore, l’umiltà, la mitezza, il prendersi cura di sé stessi, l’onestà e le perseveranza. Inoltre, l’educazione spirituale ha lo scopo di elevare la nostra mente e il nostro cuore ad un livello più alto dell’esistenza per vedere le cose sotto diverse prospettive. Inoltre, l’educazione spirituale ci dà la forza e maggiore capacità di applicare in modo positivo e costruttivo la conoscenza che possediamo già in molti settori. Poi, attraverso l’educazione spirituale sviluppiamo l’abitudine alla compassione ed un innato senso di giustizia.

Tutte queste sono qualità indispensabili che siamo tutti obbligati a sviluppare in noi stessi prima possibile. Tali qualità ci elevano al di sopra degli animali e ci mettono virtualmente allo stesso livello degli angeli. Quindi non dobbiamo prenderle alla leggera. Il raggiungimento e lo sviluppo di queste qualità spirituali non costituisce un privilegio, ma un diritto sacrosanto, assoluto e indispensabile. In alcuni paesi dove esiste la separazione tra lo Stato e la Chiesa, come negli Stati Uniti, o uno stretto controllo sulla religione come in Cina, l’educazione spirituale tende ad essere mal interpretata. A questo proposito, il nostro compito sarebbe quello di educare gli organi ufficiali del Governo a vedere le cose nella prospettiva reale.

E’ stato osservato che le scuole, che accordano importanza all’educazione spirituale non presentano molti dei problemi di quelle che invece ignorano tale concetto. I bambini a cui è stato permesso di esercitare i loro diritti per l’educazione spirituale hanno tendenza a comportarsi meglio e dimostrano maggiore rispetto per gli altri. Inoltre, dimostrano di avere un migliore potere di concentrazione praticamente in ogni cosa fanno, e l’educazione spirituale instilla in ogni studente un profondo senso di responsabilità e di interesse verso gli altri.

Dobbiamo tener presente che mentre nell’educazione religiosa possiamo trovare spesso la pratica della spiritualità, nell’educazione spirituale non c’è necessariamente il coinvolgimento della religione. In termini filosofici, un leone è un animale, ma un animale non è necessariamente un leone. La religione coinvolge la spiritualità, ma la spiritualità può non includere necessariamente la religione. Mentre la religione implica una serie di credo, la spiritualità implica una serie di azioni benefiche nel proprio personale interesse e nell’interesse di chiunque altro che ne sia coinvolto.

 

Importanza del miglioramento

 

L’educazione spirituale promuove pensieri di riflessione in cui le persone siedono assieme per discutere non “chi” ha ragione, ma “cosa” è giusto. Si seguirà colui che ci dà la soluzione migliore. Inoltre, l’educazione spirituale sostiene l’insegnamento in tutti i settori, il che ci permette di comprendere meglio in che modo funziona la mente umana delle varie persone che incontriamo nella nostra vita. Tra tali settori ci sono lo studio della filosofia, della religione e della cultura, la psicologia, la sociologia, ecc.

Nella filosofia sviluppiamo una comprensione chiara di come le persone vedano la realtà, la verità, la bontà e la bellezza morali. Nella religione ci rendiamo conto di che cosa spinge la gente ad agire in un modo o in un altro specialmente verso i propri fratelli. Nella cultura impariamo ad apprezzare l’arricchimento del potenziale umano in termini di costumi ed ereditarietà. Nella psicologia formiamo un concetto chiaro dei sentimenti umani e di come gestirli in maniera positiva. Nella sociologia, abbiamo una bella immagine delle necessità umane e di come esse sono vissute nelle diverse aree globali. Mentre nella fisiologia abbiamo a che fare con materie biologiche che influenzano la nostra salute ed il potere della concentrazione. In altre parole, l’educazione spirituale ci permette di vedere le cose allo stesso modo in cui le vede Dio stesso con chiarezza e senza delusione. L’educazione spirituale è altruistica perché non è impregnata di motivi egoistici. E’ molto affidabile perché ricerca in modo genuino l’elevazione della mente e del cuore umani ad un livello superiore dell’esistenza. Gli scrittori ascetici ci dicono che l’essere umano è in parte animale, in parte angelico. Con gli animali condividiamo i cinque sensi di udito, tatto, odorato, gusto e vista. Inoltre, condividiamo con gli animali la necessità di mangiare, bere, dormire e di godere del nostro ambiente.

D’altro canto, con gli angeli condividiamo qualità come il pensare ed il pianificare, la saggezza di scegliere tra diverse alternative che ci possono condurre ad una grande varietà di carriere utili. Sulla base di quanto è stato detto, è ovvio che l’educazione spirituale non è un’opzione, ma una responsabilità. E’ un sacrosanto dovere perché è un diritto umano del quale non possiamo essere privati. Tale privazione costituirebbe un danno serio non solo ad ognuno di noi separatamente, ma al mondo intero. Le persone che furono maggiormente ammirate nella storia rivelarono tutte di aver avuto un’educazione spirituale, che fu espressa nelle loro azioni di servizio e dedica a tutti senza eccezione.