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Nata a Itapetininga in Brasile, Clara Serina svolge i suoi studi in Italia. Psicoterapeuta e psicanalista, è iscritta all'Albo degli Psicologi e all'Albo degli Psicoterapeuti. Prosegue negli studi dopo la laurea con una formazione psicologica quadriennale in Neuropsichiatria Infantile con la Dott.ssa Marcella Balconi presso il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Maggiore di Novara.
Dal 1985 ad oggi, conduce gruppi di studio e approfondimento di temi inerenti il materiale onirico e i suoi simboli, l'aspetto evolutivo dell'essere umano, la relazione con sé e nella coppia, il rapporto esistente fra individuo, famiglia e società. Nel 1986 idea un nuovo metodo di psicodramma, il "Teatro del Sé" e a tutt’oggi conduce gruppi per bambini, adolescenti e adulti, Corsi di Formazione su tale metodo. Ha partecipato in qualità di relatore a seminari, conferenze, convegni e congressi nazionali e internazionali di psicologia, psicoterapia, psicanalisi, sessuologia. Ha rilasciato circa trenta interviste a tema e ha svolto altrettante collaborazioni per la stesura di articoli con le maggiori riviste in circolazione. Diverse sono state le partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici in qualità di esperto.
Le maggiori pubblicazioni sui periodici:
Clara Serina è autrice di:
“RACCONTARE, CERCARE, VIVERE LA PACE” Dr.ssa Clara Serina
Mai come in questi ultimi mesi è emersa la profonda necessità di far chiarezza sul quel lato dell’animo umano che agisce in modo distruttivo nei confronti di altri esseri e della vita. Ci sono guerre in atto costantemente e in diverse parti del mondo, anche se non se ne parla, e non si può pensare alla pace senza sapere che questa è una condizione opposta alla guerra. Molte sono le realtà e le dinamiche distruttive, anche se meno appariscenti di una guerra combattuta con le armi. Sono le guerre silenziose… quella alimentare, ancora presente nei tanti paesi dove si muore di fame e di sete, ma soprattutto quella economica. E’ una guerra globale che riguarda la distribuzione iniqua dei capitali che gestiscono le risorse nel mondo. Nell’ottica dell’avere è contemplata l’ottica della carenza e perciò l’umanità non ha tempo per occuparsi del pianeta perché è preoccupata di far girare tutto intorno all’economia. Per trasformare l’obiettivo dell’umanità da economico a conoscitivo-evolutivo, diventa importante considerare l’economia come mezzo ai fini di un miglioramento della vita, invece che sfruttamento di risorse. E’ assurdo il comportamento dell’essere umano quando, chiuso nella sfera ristretta della sua automobile o di casa sua, vive il resto del mondo come un luogo in cui spargere i propri avanzi, senza pensare che anche quello spazio gli appartiene, e, come diceva Freud, che il “rimosso ritorna”… ritorna come sintomo e come malattia. Il nostro pianeta è malato, ma anche gli esseri umani soffrono… I giovani oggi stanno male, perché non possono partecipare in modo creativo al sistema. Sono considerati, come tutti noi, dalla società economica solo dei consumatori e portati a risolvere tutto in una spasmodica ricerca del piacere a tal punto da distorcere quella valenza creativa che è innata in ognuno e che motiva il nostro esserci nel mondo. “Spesso nelle famiglie in cui non manca niente di materiale non troviamo bambini contenti ma egoisti, divoranti, prevaricatori, insensibili ai valori più importanti della vita, perché tutto è un loro diritto. I genitori di questi bambini non pensano che i figli debbano imparare, ma solo avere, perché ‘così dicono tutti’, perché loro da piccoli non hanno avuto, oppure semplicemente perché non vogliono essere diversi dagli altri che rincorrono il benessere, l’accumulazione, la gratificazione, l’autocompiacimento, fino a sentirsi completamente ‘pieni’. Si riempie un vuoto che si era creato allontanandosi dal senso ‘altro’ della vita, nella corsa al consumo invece che nella sensibilizzazione al fare, al produrre, al trasformare”. Tratto da “I bambini raccontano… la morte. Riflessioni sulla vita “ di C.Serina, 2001, Clara Serina Edizioni, Milano Il nostro Centro C.R.E.d.E.S. (Centro Ricerche Evolutive dell’Essere) da alcuni anni è impegnato in progetti educativi nell’ambito familiare e sociale, principalmente nelle scuole e nella creazione di laboratori per il risveglio della propria creatività e coscienza. E’ attraverso il “fare” che ogni essere umano può andare oltre il suo senso di non appartenenza e di esclusione, perché integra le parti scisse dentro di sé e riscopre di essere parte del mondo. Se ogni cittadino si pre-occupasse del proprio spazio e condividesse la propria progettualità, il mondo sarebbe migliore perché ogni piccolo essere considererebbe se stesso ma anche l’insieme in un movimento creativo. Vivere la pace significa per ogni individuo riconoscersi parte del sistema composto da altri esseri viventi sulla terra, un pianeta anch’esso vivente e immerso in un universo di elementi in relazione e movimento verso il divino. Ogni essere è responsabile del destino dell’insieme, così come una cellula decide per la vita o la morte di un organismo composto da miliardi di cellule. Solo un’educazione nelle scuole può rendere vivo e universale il pensiero degli esseri umani e può costruire una nuova capacità di utilizzo delle risorse umane e di un nuovo modo di considerare la società. Bisogna imparare a condurre la volontà verso mete che permettono maggior responsabilizzazione dell’agire umano, educare alla conoscenza dei sentimenti, delle emozioni, alla cura di sé e dell’altro, per l’evolvere la nostra coscienza, trasformare i valori umani verso nuovi sistemi che diano spazio all’anima, quale responsabile dell’ordine cosmico che si rivela in ogni istante della natura, in ogni istante della vita. Quando l’individuo riesce, dopo la conoscenza interiore, a prospettarsi oltre il suo ego, si assume compiti che vanno oltre il conflitto e può costruire la pace e risanare il pianeta perché sa per cosa vive ed è in armonia con il bene collettivo e cosmico. Se qui e ora siamo venuti a dare corpo alla nostra esistenza, qui e ora dobbiamo dare corpo a ciò che si fa più necessario al nostro corpo-pianeta: una nuova coscienza, una nuova consapevolezza che faccia fare un salto in una vera dimensione di pace e creatività. |