Ventenne è lecteur in
Francia e quale studente straniero frequenta l’Università di Grenoble;
Laurea in Lettere ad indirizzo filosofico presso l’Università di Genova
Direttore Istituti Riuniti “G. Galilei” di Arma di Taggia (IM)
Direttore Accademia di Belle Arti di Sanremo (L.R. con D.M. del
04/08/1997)
Vicepresidente Provinciale della Fédération Internationale des Droits de
l’Homme (F.I.D.H.)
Presidente Provinciale della Associazione Nazionale Tumori (ANT)
Presidente della Sezione Ligure International
Association of Educators for World Peace (I.A.E.W.P.)
Socio fondatore dell’Associazione Culturale Cycnus di Sanremo
Membro e socio di altre numerose associazioni artistiche e culturali,
enti morali e fondazioni
Svolge attività didattica come docente di Filosofia, Antropologia e
Letteratura Italiana
Autore di numerosi articoli, recensioni e pubblicazioni su giornali,
riviste e libri specializzati di carattere etico-filosofico e
antropologico-sociale.
Fra
le opere più significative:
L’ateismo in Nietzsche
La speranza corre in oncologia
Psicologia e psichiatria nel Terzo Millennio (in
collaborazione con Giuseppe Spinetti)
Organizzatore di convegni,conferenze,dibattiti e
mostre artistiche.
Moderatore e relatore di diversi seminari e tavole
rotonde di carattere culturale.
ABSTRACT sulla relazione di Giuseppe Buscaglia, dal titolo: “Il
rapporto fra Ecologia, Qualità della Vita e Salute Mentale in una
prospettiva interculturale e transculturale”
La relazione partirà da una considerazione sul concetto ormai
universalmente condiviso di cultura, così com’è stato formulato dal
sociologo inglese E. Burnett Taylor per giungere a spiegare i correlati
e complementari significati di monoidentità e poliidentità culturale che
possono condurre a una moderna prospettiva interculturale e
transculturale.
Viviamo ormai in un “villaggio globale multirazziale” in cui
l’intolleranza verso ciò che è diverso non è solo anacronistica, ma
anche contraria a qualsiasi logica di sviluppo. Diventa così
inderogabile la necessità di costruire una cultura universale della pace
e della libertà, condizione ed inevitabile espressione sia del rispetto
per il “diverso”, sia di uno sviluppo sostenibile e di una migliore
qualità della vita.
Verranno sottolineati (in un excursus necessariamente breve) ma che con
opportuni riferimenti si muoverà dal piano storico-filosofico a quello
antropologico-sociale, sia quei valori comuni presenti nelle diverse
culture, sia quelli universali propri di una dimensione transculturale
che rappresentano comunque i pilastri imprescindibili su cui fondare una
comune“metafisica dei costumi”, capace di essere, finalmente, una
efficace sintesi di ecologia, qualità della vita e salute mentale.
L’irrinunciabilità a
questo trinomio ed il suo essere “conditio sine qua non” di una visione
effettivamente olistica dell’essere, rappresenta il comun
denominatore, il “fil rouge” che legherà tutta la relazione. |