XIII Congresso Mondiale 2003
Educazione alla Pace:
Il Migliore Investimento per le Generazioni Future

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Giuseppe  Buscaglia - Italia

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Ventenne è lecteur in Francia e quale studente straniero frequenta l’Università di Grenoble;

Laurea in Lettere ad indirizzo filosofico presso l’Università di Genova

Direttore Istituti Riuniti “G. Galilei” di Arma di Taggia (IM)

Direttore Accademia di Belle Arti di Sanremo (L.R. con D.M. del 04/08/1997)

Vicepresidente Provinciale della Fédération Internationale des Droits de l’Homme (F.I.D.H.)

Presidente Provinciale della Associazione Nazionale Tumori (ANT)

Presidente della Sezione Ligure International Association of Educators for World Peace (I.A.E.W.P.)

Socio fondatore dell’Associazione Culturale Cycnus di Sanremo

Membro e socio di altre numerose associazioni artistiche e culturali, enti morali e fondazioni

Svolge attività didattica come docente di Filosofia, Antropologia e Letteratura Italiana

Autore di numerosi articoli, recensioni e pubblicazioni su giornali, riviste e libri specializzati di carattere etico-filosofico e antropologico-sociale.

Fra le opere più significative:

L’ateismo in Nietzsche

La speranza corre in oncologia

Psicologia e psichiatria nel Terzo Millennio (in collaborazione con Giuseppe Spinetti)

Organizzatore di convegni,conferenze,dibattiti e mostre artistiche.

Moderatore e relatore di diversi seminari e tavole rotonde di carattere culturale.

 

ABSTRACT  sulla relazione di Giuseppe Buscaglia, dal titolo: “Il rapporto fra Ecologia, Qualità della Vita e Salute Mentale in una prospettiva interculturale e transculturale”

 

La relazione partirà da una considerazione sul concetto ormai universalmente condiviso di cultura, così com’è stato formulato dal sociologo inglese E. Burnett Taylor per giungere a spiegare i correlati e complementari significati di monoidentità e poliidentità culturale che possono condurre a una moderna prospettiva interculturale e transculturale.

Viviamo ormai in un “villaggio globale multirazziale” in cui l’intolleranza verso ciò che è diverso non è solo anacronistica, ma anche contraria a qualsiasi logica di sviluppo. Diventa così inderogabile la necessità di costruire una cultura universale della pace e della libertà,  condizione ed inevitabile espressione sia del rispetto per il “diverso”, sia di uno sviluppo sostenibile e  di una migliore qualità della vita.

Verranno sottolineati (in un excursus necessariamente breve) ma che con opportuni riferimenti si muoverà dal piano storico-filosofico a quello antropologico-sociale, sia quei valori comuni presenti nelle diverse culture, sia quelli universali propri di una dimensione transculturale  che rappresentano comunque i pilastri imprescindibili su cui fondare una comune“metafisica dei costumi”, capace di essere, finalmente, una efficace sintesi di ecologia, qualità della vita e salute mentale.

L’irrinunciabilità a questo  trinomio ed il suo essere “conditio sine qua non” di una visione effettivamente olistica dell’essere,  rappresenta il comun denominatore,  il “fil rouge” che legherà tutta la relazione.