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Laurea in Fisica Molecolare presso la Università degli
Studi di Trieste.
Perfezionamento post-laurea presso l'International Centre for Theoretical
Physics di Miramare, guidato dal Premio Nobel Abdus Salam.
Diploma di Kinesiologo Professionale, Educatore
Kinesiologico, ed Istruttore Avanzato di
Kinesiologia con riconoscimento dell'International
Kinesiology College di Zürich, Svizzera,
dell'Advanced Kinesiology Centre di Melbourne, Australia,
dell'International College of Professional Kinesiology
Practice di St. Heliers, Nuova Zelanda, del Loving
Life Institute di Reno-Sparks, Nevada, e
dell'Institute of Cyberkinetics di Selsdon, Inghilterra. Titolo di Ph.D.
in Kinesiologia Medica rilasciato dalla Universitas
Sedes Sapientes di New York,
New York (con approfondimenti svolti presso le Università Italiane di
Torino, Genova, Roma, Palermo). Diploma di Naturopata
Esperto in Kinesiologia con riconoscimento della
Unione Italiana Naturopati - U.NA.
Diploma di Terapeuta Craniosacrale con riconoscimento
della Craniosacral Therapy Association of North
America. Diploma di Operatore Avanzato di
Fisiologia Applicata con riconoscimento dell'International Institute of
Applied Physiology di Tucson, Arizona. Diploma di
Operatore Avanzato della Neural Organization
Technique (N.O.T.) con riconoscimento del Ferreri
Institute di New York, New York. Diploma di Operatore Avanzato della
Neurostructural Integration Technique (N.S.T.) con
riconoscimento dell'
International Institute of Applied Health Services di Melbourne,
Australia.
Responsabile per la Commissione Kinesiologia presso la
Federazione Italiana di Medicine e Terapie
Integrate (F.I.M.T.I.). Responsabile per le Terapie
Kinesiologiche e Naturopatiche presso il Centro Studi e Ricerca Medica
METIS. Responsabile del Forum Kinesiologia presso SOLARIS,
il Network della Terapia Olistica e del Benessere.
Responsabile della Rubrica Kinesiologia presso
LIFEGATE, il Portale della Salute Naturale. Responsabile della
Kinesiologia Cyberkinetics per l'Italia, la Spagna e la
Svizzera Italiana.
Fondatore e Responsabile della Accademia di Kinesiologia:
www.accademiadikinesiologia.it
Comunione o separazione? I risvolti
terapeutici della relazione individuo / ambiente alla luce delle evidenze
scientifiche fornite dalla Fisica Quantistica.
Una delle caratteristiche tipiche degli esseri neurologicamente
evoluti sembra essere la percezione della propria identità: la capacità di
percepire sé stessi nella propria individualità, separati da tutto il
resto.
Tale caratteristica è da anni ben nota anche attraverso vari studi di
Etologia, che evidenziano come anche animali relativamente evoluti, quali
i pesci, risultino incapaci di riconoscere sé stessi quando riflessi in
uno specchio.
A tale riconoscimento di sé e dei propri confini risultano poi associati
meccanismi di sopravvivenza che rivestono grande importanza per la
persona. La 'zona di sicurezza' e la 'zona di pericolo' in rapporto a sé
stessi vengono costantemente ponderate rispetto alla personale percezione
della propria individualità.
Un programma personale di gestione ambientale non perfettamente efficiente
può ridurre di molto l'estensione della propria 'zona di sicurezza' sino a
farla coincidere con il confine fisico del proprio corpo, e a volte anche
meno. Ciò può far sentire la persona in una sorta di 'assedio' costante,
con immediate conseguenze sulle reazioni del proprio sistema di
sopravvivenza che alimentano così un degrado della propria capacità di
gestione ambientale, esacerbando ulteriormente la condizione iniziale.
È noto da lungo tempo che uno dei sistemi funzionali più importanti per
l'essere umano è costituito dal Sistema Immunitario. Lo scopo di
quest'ultimo è quello di gestire a livello cellulare la differenza fra ciò
che costituisce il 'sé' e ciò che costituisce il 'non sé'. In ogni momento
della nostra vita esso monitorizza costantemente l'enorme numero di
componenti che ci costituisce, stabilendo una discriminante e mettendo in
atto le necessarie protezioni da ciò che viene identificato come 'non sé'.
Le azioni che fanno capo al Sistema Immunitario sono eccezionalmente
sottili e complesse. Ad esempio quando si considera il processo digestivo
spesso ci si sofferma con dovizia di particolari su alcuni processi che ci
risultano relativamente noti, quali la trasformazione dei carboidrati o
dei lipidi, dimenticando che un ruolo ben più importante del processo
digestivo verte sulla trasformazione del 'non sé' in 'sé'. Questo
significa che il DNA contenuto nella coscia di pollo mangiata a pranzo
risulta diverso dal DNA della persona che l'ha mangiata, ma attraverso il
suo processo di digestione quei costituenti vengono trasformati in cellule
che condividono tutte con la persona il medesimo DNA nonché le
informazioni in esso contenute: un processo di enorme complessità e
delicatezza che viene svolto dal nostro corpo con una naturalezza tale da
rendercelo assolutamente impercettibile.
Se il Sistema Immunitario gestisce dunque il rapporto fra il 'sé' e il
'non sé' (i due fondamentali ambienti di riferimento), risulta
interessante notare come il numero di malattie autoimmuni, che traggono
origine proprio da disfunzioni nel programma personale di gestione
ambientale, sia andato drasticamente aumentando negli ultimi anni. In
maniera più blanda, ma più estesa, ciò si manifesta anche nell'aumento del
numero di persone che soffrono di allergie ed intolleranze: capita ormai
sempre più spesso di trovare sui mezzi di informazione previsioni
preoccupanti sui differenti tipi di polline che (a seconda della stagione)
verranno diffusi dalle piante sulla popolazione con conseguenze più o meno
gravi per milioni di persone ad essi allergiche. Sembra di leggere un
bollettino di guerra, e stiamo invece parlando di piante, presenti
nell'ambiente da molte migliaia di anni senza per questo provocare
conseguenze di tale portata sugli esseri viventi ad esse vicini.
Dunque, a giudicare dalle evidenze, è sempre più elevato il numero di
individui che hanno problemi con il proprio programma personale di
gestione ambientale, e ciò di conseguenza porta ad esacerbare le reazioni
messe in atto dal sistema di sopravvivenza della persona stessa.
L'aspetto psicologico - emozionale non rimane affatto immune da tutto ciò.
Le attuali esigenze sociali e professionali obbligano spesso gli individui
a contatti con altre persone che invadono la propria 'zona di sicurezza',
e che ciò nonostante vengono mantenuti e ripetuti anche quotidianamente,
attivando le reazioni del sistema di sopravvivenza della persona, ed
esacerbando ulteriormente eventuali limiti presenti nel proprio programma
personale di gestione ambientale.
Tutto ciò può portare a pensare che la soluzione consista nel rifugiarsi
sempre di più all'interno della propria 'zona di sicurezza', coccolando la
propria individualità separata dal pericoloso mondo esterno.
E questo, a vario titolo, è ciò che si può riscontrare sempre più
diffusamente a livello dei disagi evidenziati in ambito clinico.
Eppure è noto ormai da un secolo alla scienza contemporanea come ciò non
trovi alcuna rispondenza a livello della effettiva realtà fisica. Infatti
una delle conseguenze più rilevanti apportate alla nostra comprensione
della realtà da parte della Meccanica Quantistica (una branca della Fisica)
è che risulta impossibile separare l'osservatore da ciò che viene
osservato.
Tale affermazione può forse apparire poco rilevante, ma per più di
trent'anni le migliori menti della Fisica hanno lottato strenuamente prima
di accettare infine che la vera realtà evidenzia caratteristiche così
differenti dalle aspettative usuali. In particolare, è assolutamente
impossibile separare, anche solo concettualmente, un sistema da un altro
con il quale esso interagisca. L'ambiente e l'individuo, dal punto di
vista della realtà fisica che la scienza contemporanea ha ormai
individuato, sono una cosa sola, in quanto interagenti.
I contributi scientifici della Meccanica Quantistica, ad un secolo dalla
sua introduzione, continuano a scuotere i pilastri della nostra usuale
concezione della realtà, e ci ripetono che tutto è uno: il biologo e il
microbo osservato al microscopio, l'individuo e tutti i suoi simili, la
stessa Terra e tutto ciò che in essa vive.
Solo pochi specialisti hanno familiarità con le equazioni d'onda di
Schroedinger, che descrivono in termini matematici tali aspetti della
realtà, ma da millenni varie religioni e filosofie, non solo di origine
orientale, offrono una analoga visione del mondo come non-separato, bensì
in un costante processo di condivisione dinamica.
Se ciò corrisponde alla vera realtà, come ormai anche la scienza
contemporanea ci evidenzia da anni, perché così spesso il programma
personale di gestione ambientale sembra utilizzare altri riferimenti? Per
limitazioni, compromissioni, stress.
Se la separazione, accentuata in questi anni a livello individuale e
societario, risulta essere un indice di malessere e di squilibrio, la
comunione, propugnata da tante filosofie e religioni ed evidenziata come
visto sopra dalla stessa scienza occidentale, risulta invece essere un
indice di benessere e di equilibrio, a livello sia individuale che sociale.
Sono aspetti contrapposti che tipicamente si manifestano nella persona in
una continua dinamica, la quale si esplica nei suoi atteggiamenti, nelle
sue scelte, e nel suo livello di benessere.
Ridurre la nostra 'zona di sicurezza' (a qualsiasi livello fisico, mentale,
emozionale, o di altro tipo) significa automaticamente ridurre le nostre
opportunità, le nostre capacità, le possibili soluzioni che ci vengono
costantemente offerte ed a cui abbiamo accesso.
Come in un paradosso Zen, la vera sicurezza non deriva allora da un
chiusura, bensì da una apertura, che libera la persona e le consente di
accedere alle opportunità costantemente offerte ai vari livelli.
Fa parte della esperienza di molti terapeuti, oltre che della mia
personale, che il facilitare nella persona una condizione di questo tipo
consente la risoluzione dei suoi disagi (dei tipi più svariati) senza
nemmeno la necessità di indirizzarli esplicitamente. L'accesso ad
informazioni qualitativamente superiori, e una incrementata capacità di
apertura nella loro elaborazione, permette infatti automaticamente al suo
sistema corporeo di funzionare meglio e di risolvere dall'interno le
limitazioni in precedenza presenti, rendendo così la loro presenza priva
di senso.
Il disagio personale, spesso gestito a livello di separazione dalla
persona, e risolto grazie ad una migliore comunione con esso e le sue
implicazioni, appare attualmente un problema anche minore se rapportato al
disagio di un macrosistema quale quello ambientale terrestre, che la
scienza ci insegna essere tutt'uno con ciascuno di noi, ma che la gran
parte di noi osserva con programmi personali di gestione ambientale
seriamente compromessi dallo stress derivante dall'attuale stile di vita.
Parafrasando le ben note Leggi di Cura del Dr. Hering, capisaldi della
Omeopatia Applicata ("i cambiamenti avvengono dalla testa in giù - i
cambiamenti avvengono dall’interno verso l’esterno - i sintomi si
presentano in ordine rovesciato nel processo di guarigione"), è possibile
allora auspicare che attraverso la 'testa pensante' costituita da un
numero sufficiente di individui riesca ad essere avviato un cambiamento,
che costituisce innanzi tutto un cambiamento interno (nella nostra visione
del mondo) prima ancora che un cambiamento esterno, e che la confusione e
la disarmonia che spesso appare con particolare evidenza nel mondo non sia
altro che la testimonianza di un processo di riorganizzazione a ritroso
che evidenzia i suoi sintomi peggiori proprio mentre manifesta la loro
risoluzione.
Dr. Diego Vellam
Accademia di Kinesiologia - Italia
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