Lama Michel - Brasile

Lama Michel è un ragazzo brasiliano nato nel 1981 che è stato riconosciuto da Lama Ganghchen e da molti grandi lama come un tulku, una reincarnazione di un maestro buddista tibetano. Ha scelto di rinascere in Brasile, non solo per beneficiare l'intero paese e l'Amerca del Sud, ma tutta la società moderna.

Nel 1987, Lama Gangchen visita per la prima volta il Brasile su invito di Bel e Daniel, i genitori di Lama Michel. Da questo incontro nasce un forte legame con tutta la famiglia che fonda il primo dei molti Centri di Dharma sotto la guida di Lama Gangchen: il Centro "Shi De Chöe Tsog".

Nel corso degli anni, il rapporto con Bel, Daniel e Fernanda la sorella di Lama Michel, si è fortificato sempre più. Spontaneamente all'età di dodici anni Lama Michel decide di lasciare la 'vita normale' per intraprendere la vita monastica nel Sud dell'India dove risiede attualmente.

Varie volte Lama Michel ha viaggiato per i luoghi sacri dell'India, Nepal, Indonesia, Cambogia, Mongolia e Tibet. Durante tutti questi pellegrinaggi ha avuto molte intuizioni, sogni e visioni speciali. Il carattere e la predisposizione altruistica di Lama Michel iniziarono a manifestarsi nel modo tradizionale buddhista.

Grandi lama come Zopa Rinpoche, Daghiab Rimpoche e Ghelek Rinpoche hanno confermato che Michel è la reincarnazione di Drubciok Ghiaual Sandrup, un lama di Gangchen Chöpel Ling, un monastero del Tibet.Nel XV sec., in Tibet, all'inizio della scuola Ghelupa di Lama Tsong Kapa al tempo del primo Dalai Lama, Pancen Zangpo Tashi, una delle reincarnazioni di Lama Gangchen, fondò il monastero Gangchen Chöpel Ling. Il suo successore, il secondo reggente del trono, è stato Drubciok Ghiaual Sandrup, grande yoghi e maestro che ha dato vari insegnamenti filosofici.

“E’ mia speranza e desiderio che Lama Michel sia un buon servitore per l’umanità, soddisfacendo i bisogni di ogni inidividuo in cerca della sua guida; che possa essere un Messaggero di Pace per la terra, un costruttore della Cultura della Pace, un pacificatore per trasformare ogni cultura violenta verso una nuova Cultura della Pace nel nuovo millennio” - Lama Gangchen

 

Spiritualità senza titolo:
Cosa chiedono oggi i ragazzi della spiritualità?

Ogni giorno che passa scegliamo il modo con cui ci relazioniamo con gli altri, le parole che diciamo, i gesti che compiamo e i pensieri che abbiamo.

Spesso, senza averne la consapevolezza, cerchiamo di cambiare il mondo in cui viviamo e che, in realtà, è il riflesso di noi stessi. In questo modo sentiamo il frequente bisogno di cambiare situazioni, persone e luoghi ma alla fine ci ritroviamo sempre con lo stesso problema, la stessa difficoltà, con il nostro mondo interiore che si riflette in ciò che è intorno a noi. Attraverso la spiritualità impariamo a riconoscere noi stessi e a cambiare le profonde abitudini che ci fanno proiettare all’esterno i nostri conflitti interiori. Impariamo così a non voler più cambiare il mondo, ma a cambiare il modo con cui ci relazioniamo con il mondo, a non voler più cambiare gli altri, ma il modo in cui ci relazioniamo con gli altri.